NUVOLONE OCCIDENTALE

Lezzeno – Nuna – Nuvolone - Nossada

Difficoltà :

Traverso basso: Percorso per Escursionisti Esperti T4

Traverso alto: Percorso per Escursionisti Esperti T5

Indicazioni : Assenti;

Bollatura : Assente;

Traccia : Labile e spesso assente;

Tempo di salita : ca 6 [h] per l’anello completo.

Dislivello positivo : 600 ca

Periodo consigliato : inizi di primavera – Tardo autunno.

Orografia complessa, ambientazione remota, navigazione selettiva, terreno pericoloso e direzione obbligata (i due traversi descritti sono infatti già illustrati nell’unico verso abbordabile) fanno di questo, in definitiva, un anello spettacolare destinato unicamente ad avventurieri esperti e dai nervi saldi.

Disponibilità acqua : Nessuna.

Appoggi : Nessuno

Data di stesura relazione: Primi anni venti.

La parete occidentale del Monte Nuvolone è una spumeggiante vorticosa cascata di paglioni d'oro, tempestata dal verde serpentino d'un esercito di massi erratici allo sbando, a tuffo nel profondo blu del lago di Como. Su di essa due perdute tracce per iscrivere, partendo proprio da qui, questa panoramica ma anonima cima della dorsale nord del San Primo nello stretto fascinoso novero dei nomi spensierati affibbiati a meravigliose selvagge repellenze.

La parete occidentale del Monte Nuvolone è una spumeggiante vorticosa cascata di paglioni d'oro, tempestata dal verde serpentino d'un esercito di massi erratici allo sbando, a tuffo nel profondo blu del lago di Como. Su di essa due perdute tracce per iscrivere, partendo proprio da qui, questa panoramica ma anonima cima della dorsale nord del San Primo nello stretto fascinoso novero dei nomi spensierati affibbiati a meravigliose selvagge repellenze.

DESCRIZIONE : Partenza da Lezzeno; effimera possibilità di parcheggio su una delle anse della SP583 a nord della frazione di Casate. Vicina al mirante di Lezzeno, dove riposa un carretto di ferro della vecchia calchera (ora adibita a discarica comunale), una scalinata di sasso punta a monte. Ad un primo bivio subito a sinistra, ignorando chiaramente le indicazione del per il Monte Nuvolone a destra. Come potrebbe essere diversamente se no?

TRAVERSO BASSO: Svolte numerose e ben impostate portano, in lungo traverso verso nord, a sfilare poco sotto la Cascina Nuna. Oltre, il sentiero conduce su terrazzamenti e poi, esile ed in piano, all’aperto verso la selvaggia Valdolino. Uno spettacolo possente travolge e coinvolge. Su là, da qualche parte, passa il Traverso Alto.

Al canale alcune strette serpentine aiutano a risalire la sponda opposta avviando un’ampia e lunga traversata per la Val di Casole. Superatala senza fatica, la traccia scompare nei pressi d’una costa dove sopravvive a stento una vecchia minuta cascina (quota 613 – IGM). Salendo senza traccia tra rovi e disordine arboreo un più minuto casello anticipa la schiusa d’una radura misteriosa dove isolati mucchi di sassi compongono forme sinistre ed inquietanti.
In direzione nord si passa sotto una placconata scovandovi una traccia evidente che porta ad affacciarsi sul budello della valle del Ponte del Diavolo. Le propaggini su cui ci si trova son le stesse che, più sotto, formano l’inaccessibile e pittoresca scogliera dei Grosgalli. Salita l’ultima costa si punta direttamente al confine tra cielo e terra e dove transita il battuto sentiero proveniente da Brogno.

TRAVERSO ALTO: Da tale battuto e frequentato camminamento si devia verso il lago raggiungendo un poggio erboso (quota 955 – IGM) con molti arbusti e proteso al di sotto sul vuoto. Su ampio sedime inerbato di traccia che degrada si giunge ad un misero casello diroccato sotto l’indiscreta presenza d’un grotta. L’oscurità che da essa si spande sembra cintata per sicurezza da un crivellato brandello naturale di roccia.
Sotto la fascia di roccia che sorregge il rudere si traversa fino a risalire in prossimità di una stretta forra cariata a ponti e che si circumnaviga a monte per roccette e paglia infima. Per vaga idea si degrada allo stretto intaglio della Val Casole all’altezza d’un evidente pianoro della successiva larga costa. La sinistra idrografica di questo canale risulta segnata da esposta traccia piana che porta alla baita diroccata di quota 832 che si staglia contro cielo e lago.
“Ciao.” Sembra dirmi.
“Sei bella da togliere il fiato. Un castello poggiato in aria, senza più fondamenta.”

La razionalità la lascio sotto una pietra del muro di valle crollato e in piano punto ad una affilata dorsale segnata da due intagli. Circondato da blu stordente punto al più alto di essi salendo quindi a fil di cresta fino ad un poggio a fianco d’un verde cembro. Per esposto delicato traverso su lembo d’erba discendente tocco il fondo; raggiunto in Valdolino nei pressi d’una rientranza della parete rocciosa. Una traccia umana, selvereccia cicatrice sbiadita e calcata ormai solo da qualche bestia selvatica, in traverso ascendente punta, di un’esposizione mortale su infimo e spaventoso scivolo di paglioni sul vuoto, ad un intaglio sotto parete.
Per saltino franato sul vuoto e breve aerea cengia approdo, a tempesta ormai conclusa, ad un mare mosso di paglioni fino al largo balcone della bonaccia. Massi erratici di granito e serpentino mi salutano. Anche loro sono lontani da casa ma io, con quattro salti, son già sul sentiero per Nossada.

VIE DI FUGA: Assenti. L’unica possibilità di interrompere il traverso alto è quella, alla baita di quota 832, di discenderne la costa fino al traverso basso. Percorso intuito ma non verificato.

SUGGERIMENTI PER IL RITORNO: Itinerario già completo.

CONSIDERAZIONI: Tra i due traversi non può mancare ovviamente una puntatina ai vari pulpiti panoramici della dorsale settentrionale del Nuvolone per una pausa. Giusto il tempo di rammentarmi, qui e nella vita, piedi per terra e testa tra le nuvole!

APPROFONDIMENTI

RIFERIMENTI CARTOGRAFICI:

  • Carta IGM

Toponimi e baite riportati correttamente. Itinerari segnati solo in parte.

  • Carta Nazionale Svizzera

Notevole. Itinerari riportati correttamente sia pur con scarsità di toponi e riferimenti.

RIFERIMENTI BIBLIORAFICI:

  • itinerAlp : “Monte Nuvolone, versante W”

E chi lo conosceva il Nuvolone prima di ItinerAlp? Grazie, ancora!

Tutti i diritti riservati. Ogni contenuto è originale e di esclusiva proprietà  MNR – Negri “Manara” Raffaele

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