GIRALPEGGI TRA CORTABBIO E CORTENOVA

Cortabbio – Alpe Piazzaper, Crevesto, Olino, Piazza Bruno, Morso - Cortenova

  • Difficoltà : Percorso per Escursionisti Esperti T4

Indicazioni : Assenti.

Bollatura : Assente; Bolli bianchi e rossi solo da Crevesto ad Olino e da Morso a Cortenova.

Traccia : Labile; seppur storica ed un tempo molto incisa per brevi tratti risulta assente.

  • Tempo di salita : ca 6 [h] per l’intero giro.

  • Dislivello positivo : ca 1000 [m]

  • Periodo consigliato : Da primavera ad autunno.

Navigazione complicata per la mancanza di riferimenti. Terreno sempre faticoso ed anche un poco esposto nella discesa verso l’Alpe Morso. Terreno asciutto consigliato.

  • Disponibilità acqua : Nessuna.

  • Appoggi : Nessuno.

  • Data di stesura relazione : Primi anni venti.

Sopra Cortenova e Cortabbio sembra esserci il nulla; o meglio, solo una possente muraglia boscosa che dal fondovalle si pela solo alla sua sommità. Li sopra solo transitano gli intermittenti flussi ciclo escursionistici provenienti dalle Betulle e da Paglio; fiumana umana che si affievolisce comunque drasticamente con l’aumentare della distanza da questi due raggiungibili posticci spot turistici. La realtà, invece, vede una manciata d’antichi alpeggi (quasi tutti in piedi anche se non più caricati) collegati da una ramificata e permeante rete dimenticata di antichi sentieri e mulattiere. Che delizia riscoprirli, alla ricerca dei più obliati passaggi tra di essi.

Sopra Cortenova e Cortabbio sembra esserci il nulla; o meglio, solo una possente muraglia boscosa che dal fondovalle si pela solo alla sua sommità. Li sopra solo transitano gli intermittenti flussi ciclo escursionistici provenienti dalle Betulle e da Paglio; fiumana umana che si affievolisce comunque drasticamente con l’aumentare della distanza da questi due raggiungibili posticci spot turistici. La realtà, invece, vede una manciata d’antichi alpeggi (quasi tutti in piedi anche se non più caricati) collegati da una ramificata e permeante rete dimenticata di antichi sentieri e mulattiere. Che delizia riscoprirli, alla ricerca dei più obliati passaggi tra di essi.

DESCRIZIONE: Partenza da Cortabbio, parcheggio del cimitero in Via Umberto primo.
Attraverso tutto il suggestivo angusto centro storico per portarmi fino alla piazzetta prospiciente il Santuario di Santa Maria Bambina. Io, ora, vorrei salire agli alpeggi ma niente, se non la vicinanza della selva a monte dell’abitato, lascia presagire che lo si possa fare da qui.

Lascio sulla sinistra idrografica il breve selciato della mulattiera per Piazzaper (transitante dall’Alpe Cantello) che diparte alle spalle dell’edificio religioso con l’intenzione di ricongiungermici più sopra.
Attraversata su ponticello la Valle di Fus si sale ad un rustico cascinale in un guercio prato. Senza sconfinare nella Valle dei Ravinali ad oriente si sale la costa a roveri su dubbia traccia dalle numerose volte. All’impercettibile congiunzione con il sentiero proveniente dai Campi di Fuori sopra San Rocco in Primaluna si devia su ballerina traccia verso la forra della Val di Fus. Su stretta e delicata cengia si guada raggiungendo i grezzi ma funzionali gradini intagliati nella roccia che aprono ad un lungo labile traverso che si riunisce, in località Aialun, con la mulattiera di Piazzaper.
Tratti sfasciumosi e foglia imperante sfiancano e fanno immaginare Piazzaper un rudere. In realtà, di tre cascinali affacciati al prospetto della Grigna, uno è stato recuperato a nuovo mentre gli altri versano in condizioni più o meno critiche d’originalità. Lasciando in piano verso NO la piana traccia per le ginestre e i rovi delle rovine dell’Alpe Piazza Bruno devio verso oriente. Una larga traccia riarrangiata di recente (ma molto trascurata) porta di nuovo nella Valle di Fus dopo esser passati sotto i fili dell’alta tensione. Si sbuca così sui prati di Crevesto, all’altezza della sua frazione “di sopra”. Come ogni volta che passo da qui non posso esimermi da una visita al borghetto dell’Alpe.

Per maestosa mulattiera selciata mi porto sul nerbo centrale della Val Molinara e presto sono alla singola ben tenuta cascina dell’Alpe Olino. Per piana vaga traccia torno a traversare verso occidente sotto alcune fascie rocciose cariate e limacciose. Per sassi di verrucano posti a mo’ di gradini transito sotto uno sperone di roccia e tra molti arbusti e piante divelte raggiungo, un poco più basso, l’anonima sella della dorsale sud occidentale della Cima d’Olino. A quota costante un buon sentiero vorrebbe prendere le mie consegne e, circumnavigato il tratto restante degli alti rami sommitali della Val di Fus, fiondarmi tra i rami della discesa verso Piazzaper. Io invece raggiungo e mantengo il fil di cresta e a metà altezza tra quota 1287 (IGM) e l’Alpe Piazza Bruno, scovo una traccia trasversale alla mia direttrice di discesa.
Franaticcia e piallata, un poco esposta porta al fondo della Traversa. Mantenendo l’altezza si sfila un rudere e si attraversa un canale minore della Val di Morso su d’un ponticello fissato alla parete. Per vaga traccia si passa al piede d’un mastodontico masso e, in breve, si è sul largo tenuto sentiero tra Besso e Morso.
Luce mi richiama tra i faggi e presto passeggio nella luce e nella storia a Morso Alto.

Due lucidi curvi tronchi di faggio sono stati messi come sbieche zanne ai lati della porta d’ingresso della cascina più piccola. Il genio di chi ha ancora a cuore l’anima di questo luogo ha trovato la sintesi perfetta tra l’immagine suggerita dal toponimo e la realtà. Grazie, non potevo chiedere di più e qui, nella pupilla di quest’occhio di prato, il lungo felice errare di oggi è ancora tutto palpabile presente.
Forse ero diretto qui fin dall’inizio. Il tempo sembra essersi fermato; ma io, quale puledro, invece scalpito.
“Oh Cielo, allentami il morso!
Anche solo d’un poco. Ti mostrerò come corre il vento.”
Tramestio di zoccoli e di tuono tra passato e futuro.

VIE DI FUGA : Non presenti e fondamentalmente non necessarie.
SUGGERIMENTI PER LA DISCESA : Dall’Alpe Morso di sopra, per chiara traccia (seppur sommersa di foglie) presa al limitare a valle del prato, si scende a Morso Basso e a Cortenova. Pista ciclabile e via, direzione Cortabbio!

APPROFONDIMENTI

RIFERIMENTI CARTOGRAFICI:

• Carta IGM
Itinerario riportato in parte. Manca il traverso tra Olino e Piazzaper. La mulattiera di quest’ultimo da Cantello ha in realtà ben altro tracciato…

Tutti i diritti riservati. Ogni contenuto è originale e di esclusiva proprietà  MNR – Negri “Manara” Raffaele

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