CO DEL LUF – MUNT’A BASS DALLA COSTADORNA

Pomedo in Lecco - Munt'a Bass

  • Difficoltà : Percorso per Escursionisti Esperti T4 (-)

Indicazioni : Singolo cartello per la CostaDorna;

Bollatura : stinti bolli rossi di servizio al personale addetto al raggiungimento dei tralicci;

Traccia : Sentiero per lunghi tratti labile o assente;

  • Tempo di salita : ca 2,5 [h]

  • Dislivello positivo : 800 ca

  • Periodo consigliato : da tarda Primavera ad inizio Autunno.

Giro breve ma grandioso, in ambiente magnifico ed inaspettato. Consigliatissima d’inverno per godere pienamente delle sue vedute a foglia caduta, per limitare l’irruenza della vegetazione e perché particolarmente solivo. Lunghi tratti esposti pericolosi se ghiacciati o bagnati. Navigazione non difficile ma neanche banale d’inverno; con erba alta (e felci) ben altro discorso.

  • Disponibilità acqua : Nessuna.

  • Appoggi : Nessuno.

  • Data di stesura relazione: Primi anni venti.

Munt'a Bass (letteralmente alpeggio in basso) è un diroccatissimo cascinale (con imboscati pascoli annessi) posto lungo il sentiero della Val Caloden, all'altezza del primo quarto di discesa dai Resinelli a Laorca. Il suo perduto sentiero di carico lo raggiungeva dalla Costadorna sfruttando un intelligentissimo sistema di cenge. Questa è una semplice storia d'intelligenza e di rispetto; ovvero quella che è stata in grado, con il minimo sforzo, di trarre cibo e vita da una Valle apparentemente inaccessibile alle bestie da monticazione.

Munt'a Bass (letteralmente alpeggio in basso) è un diroccatissimo cascinale (con imboscati pascoli annessi) posto lungo il sentiero della Val Caloden, all'altezza del primo quarto di discesa dai Resinelli a Laorca. Il suo perduto sentiero di carico lo raggiungeva dalla Costadorna sfruttando un intelligentissimo sistema di cenge. Questa è una semplice storia d'intelligenza e di rispetto; ovvero quella che è stata in grado, con il minimo sforzo, di trarre cibo e vita da una Valle apparentemente inaccessibile alle bestie da monticazione.

DESCRIZIONE: Partenza da Pomedo in Lecco. Parcheggiato a ridosso della Provinciale 62 diretta in Valsassina si è subito immersi negli angusti spazi del nucleo storico. Una stretta singola viuzza si destreggia tra le case addossate le une sulle altre come a proteggersi vicendevolmente, nel tentativo di farsi forza contro l’imponente spettacolo dell’arcigna e tormentata Costa del Coltignone.

Ben presto si giunge al distaccato lavatoio nei pressi del bel ponte ad arco sul Gerenzone. Il suo restante sedime acciottolato rimanda a tempi che non sono più e, un poco malinconici, su ripida ghiaiosa pista a servizio d’una isolata baita, si giunge nei pressi d’una minimale edicola mariana. Un semplice cartello triangolare metallico con raffigurata l’effige della Madonna in campo blu sormonta due sobrie e delicatissime frecce di legno che deviano l’umano afflusso a questo angolo di devozione; verso sinistra in Calolden e a destra sulla CostaDorna.

Guadato il torrente una traccia ne risale la sinistra idrografica. Dopo pochi metri si devia subito dalla via principale prendendo la dorsale di destra. Per poco battuto ma inciso sentiero si sale per strette volte fino ai piedi d’un immenso masso. Sfilandovi appresso la traccia guadagna gradini di sasso ed un’intagliata trincea che permette di raggiungerne la sommità. Lo vista su Laorca e Lecco è da qui commovente nella sua semplicità e nella sua spontanea Bellezza.

Su deliziosa costa punteggiata a roveri un sentiero si snoda libero e felice. Sporcandosi di rada vernice ignora una cieca deviazione verso destra rimontando una rampa con muretto a secco sulla sommità. Per strette volte raggiunge i piedi d’un traliccio dell’alta tensione abbandonando poi il filo di cresta per una lunga deviazione verso sinistra. Numerose volte e lunghi traversi portano a nuovi gradini e ad una cengetta. Per fangoso traverso a sud est regala l’inaspettato incontro con la foggia di uno dei più antichi manufatti d’origine pastorale.

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Ritrovata presto la cresta si sbuca in un curato prato appresso ad un capanno di caccia. Senza più traccia si rimonta il prato fino ad un isolato palo segnavia all’immissione del sentiero proveniente dai Lagarej di Ballabio. Rasentando la cicatrice mai risanata del metanodotto si giunge al malmesso Roccolo Don Valente e, esattamente a metà strada da qui alla cascina di di Camparegia seguo i bolli di vernice che si staccano dalla CostaDorna per traversare su larga traccia in piano a sinistra.
Al traliccio dell’alta tensione i bolli finiscono al termine ultimo del loro scopo.
La traccia si fa esile e sempre in piano mi porta ad un poggio erboso a monte d’uno sperone roccioso. Un poco dubbia si mantiene in quota nel bosco fino a degradare in una vallecola sfasciumosa dove alcuni tornanti mi invitano a salire fino al ciglio erboso d’un impressionante salto. Le formazioni rocciose alle mie spalle e l’aria ai miei piedi non mi fanno sentire distaccato della Costa del Coltignone distesa irresistibilmente sensuale davanti ai miei occhi. Ma io sono ora sul Co del Luf (Testa di Lupo); in piedi tra le orecchie aguzze della paura atavica a sentinella della valle.

Su larga cengia in discesa bordeggio il vuoto a ridosso della parete fino ad una falesia rocciosa ai piedi della svettante guglia del Paradiso dei Cani. Per lungo errare tra sfasciumi giungo in falsopiano ad una nuova stretta cengia rocciosa; alta, ma sempre sotto la volta del bosco.
Per vaghi segni di passaggio raggiungo finalmente il sentiero lasciato all’edicola mariana.
Qui nella Val Calolden, a fianco dei ruderi di Munt’a Bass, mi scopro inerme ai piedi di due silenziosi giganti in guerra. Alle mie spalle i poderosi cacofonici contrafforti del Co del Luf, di fronte a me l’austera incorrotta sobria torre del campanile di San Pietro.
Qual’è la saggezza che li ha voluti contrapporre per l’eternità?
Quale consapevolezza perduta gli ha dato un nome, riconoscendoli entrambi nel comune senso di selvaggio Mistero!

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VIE DI FUGA : Assenti.
SUGGERIMENTI PER LA DISCESA : Calolden!

APPROFONDIMENTI

RIFERIMENTI CARTOGRAFICI

Carta 1:20000 “Gruppo delle Grigne”
Ricchissima e dettagliatissima. Di riferimento per questo angolo speciale di mondo.

RIFERIMENTI BIBLIORAFICI :

Tutti i diritti riservati. Ogni contenuto è originale e di esclusiva proprietà  MNR – Negri “Manara” Raffaele

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