ANTICA VIA PER BRUMANO - VARIANTE CA DE NOCC

Germanedo – Murana – Deviscio - Costa

  • Difficoltà : Percorso per Escursionisti T3

Indicazioni : Segnavia 903-2 nel solo tratto fino in Murana

Bollatura : Radi e stinti bolli 4A

Traccia :Mulattiera, sentiero.

  • Tempo di percorrenza : ca 2 [h]

  • Dislivello positivo : ca 300 [m]

  • Periodo consigliato : Tardo autunno, primizie di primavera.

Itinerario complessivamente per escursionisti esperti dal piglio attento nella navigazione e dall’alto livello di pazienza verso le insolenze umane ed arboree.

  • Disponibilità acqua : Nessuna.

  • Appoggi : Rifugio Stoppani.

  • Data di stesura relazione : Primi anni venti.

Nell’infinito dedalo di sentieri lecchesi ai piedi del Resegone svetta, per picchi d’abbandono e per l’assoluta importanza storica, la Via per Brumano. Quasi sicuramente il camminamento più antico in zona, esso sfrutta da tempo immemore i provvidenziali facili valichi seriali del Passo del Fo e della Passata per collegare Lecco e la Val Imagna in un, ora sopito e difficilmente credibile, legame plurisecolare. Finito però il mondo classico, spazzato via da una modernità che oggi ci sta presentando amaramente il conto, la Via venne dimenticata in quanto tale – spezzettata (dove si prestasse) in una miriade di utilizzi da diporto o dimenticata pesantemente altrove. Come diceva il saggio “nessuno sforzo di gambe può unire due poli”; eppure Lecco e la Val Imagna erano più vicine allora che oggi. Cos’è andato perduto? La Via per giuntarle insieme.

Nell’infinito dedalo di sentieri lecchesi ai piedi del Resegone svetta, per picchi d’abbandono e per l’assoluta importanza storica, la Via per Brumano. Quasi sicuramente il camminamento più antico in zona, esso sfrutta da tempo immemore i provvidenziali facili valichi seriali del Passo del Fo e della Passata per collegare Lecco e la Val Imagna in un, ora sopito e difficilmente credibile, legame plurisecolare. Finito però il mondo classico, spazzato via da una modernità che oggi ci sta presentando amaramente il conto, la Via venne dimenticata in quanto tale – spezzettata (dove si prestasse) in una miriade di utilizzi da diporto o dimenticata pesantemente altrove. Come diceva il saggio “nessuno sforzo di gambe può unire due poli”; eppure Lecco e la Val Imagna erano più vicine allora che oggi. Cos’è andato perduto? La Via per giuntarle insieme.

DESCRIZIONE: L’Antica Via per Brumano, nel principale dei suoi due rami iniziali, aveva avvio (come indicato dal recente segnavia 903) da Acquate. Il principio invece della sua direttissima variante Ca de Nocc (Casa della Notte) era in Germanedo, oggi al termine del più settentrionale lembo di Via alla Rovinata (segnavia 903-2 in luogo del vecchio 4A).
Quindi, per ripida rampa cementata si guadagna l’estremo limitare del bosco alla cui ombra un eroso sedime si alza su roccia con fare deciso. Volte portano ad un tratto profondamente incassato, lambito voracemente dai rovi ricresciuti con la “pulizia” lasciata sotto alle linee dell’alta tensione. Di nuovo nel bosco ecco il più lieto degli incontri – un sedime acciottolato d’antico lignaggio – viene presto interrotto da un nuovo ripidissimo dissestato tratto all’aperto. Ancora nel bosco una fontanella prelude ad un’oscena presa d’acqua la cui condotta di ferro ostruisce quasi completamente il transito. Poi, rampe selciate, molto dissestate (ed affiancate da ignominiose rampe terrose di salto per bici e moto) portano in breve in Murana (Marana [IGM] nella cartellonistica) dove cascinali e scorci prativi fanno meravigliare della residua incredibile bellezza della campagna di Lecco. Come doveva essere il mondo classico, quando un tale giardino si spandeva punteggiato di serrate borgate ed isolati cascinali dalle mura della cittadella medioevale fino alle pendici del Resegone?

Come fossi stato ascoltato, una strada gippabile mi sbarra il passo. Salita con lei la prima rampa cementata ho già finito tutta la mia sopportazione, soprattutto in considerazione che le uniche possibilità note di proseguo mi vedrebbero arrestare l’ascesa per piane deviazioni verso Cavagiozzo (a sinistra) o verso il Ponte della Tenaglia (a destra). Ma io ho destinazione Brumano, e non avendo tempo da perdere proseguo dritto per dritto.

Quello che sembra un fosso, ingombro d’ogni ramaglia e fogliame (accumulatesi naturalmente o con evidente specifica intenzione d’intralcio), è invece l’antica Via per Brumano (segnavia 4A) che s’innalza direttamente sopra l’oblio del tempo e della perdita dei valori d’uomo.

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Presto travolta da un’insuperabile onda di rovi, la si abbandona appena sulla destra per un bosco separato dal suo corso da un esploso canale d’acqua (casello in cemento nei pressi). Il ricongiungimento avviene nei pressi d’un diroccattissimo cascinale. Sono alla Ca’ della Notte, e le tenebre del mio tempo non mi sono mai sembrate più impenetrabili.

Per tratto boscato più percorribile, tra rustici muretti di massi muschiati che ne delimitano il sedime, la Variante dell’Antica Via s’innesta sulla cieca pista sotto l’agriturismo di Deviscio – confluendo finalmente con la sua direttrice principale proveniente da Acquate.
Salendo su acciottolato tra due edifici e lasciato sulla destra un sentierino, alcuni tornanti ben impostati dai gradini in sasso menano al sentiero che dalla mulattiera di Costa (poco sopra al Sasso dell’Acqua) conduce al guado del Bione e a Campo de Boi. Qui, abbandonando la falsità storica del 903 che vorrebbe proseguire in piano, ancora si seguono in salita gli stinti bolli 4A per nuove imboscatissime volte ed un obliatissimo regale traverso ascendente. L’Antica Via per Brumano così, superato con nobile riserbo una ripida sfasciumosa scorciatoia (segnavia 903!) tra il sentiero per Campo de Boi appena abbandonato e la mulattiera di Costa, vedrà poi proprio quest’ultima immettersi in essa fondendosi insieme – ormai solo un poco prima dell’edicola votiva eretta dalla famiglia Invernizzi ai piedi di Costa, frazione di Acquate.

Da lecchese, la mia ricerca di legami Valdimagnini spezzati finisce qua; connessioni perdute provenienti da un tempo in cui le montagne non dividevano, anzi!, univano popoli distanti – perché quando la faticosa salita al valico predisponeva l’animo all’incontro, alla comprensione e al rispetto, era facile riconoscere ed amare nell’altro la stessa materia che compone il tutto. Ora, invece, scesi dalle nostre veloci scatolette di latta motorizzate non incontriamo più nessuno, non riconosciamo più niente – eppure le vogliamo ancora più veloci, su strade che spianino i monti e che saltino fiumi e laghi. Di fronte a tutto questo io ho scelto di tornare ad arrancare sull’Antica Via per Brumano – ringraziando ogni giorno il cielo per chi ho (ri)conosciuto lungo il cammino.

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VIE DI FUGA: Non necessarie.
APPROFONDIMENTI: La Ca’ de Nocc dovrebbe essere (TCI/IGM) la doppia costruzione sopra la stalla di Deviscio tra cui transita la Via. Le più affidabili mappe catastali riportano invece “Strada di C.na della Notte” sul tratto interessato dal rudere.
SUGGERIMENTI PER IL RITORNO: Mulattiera di Costa fino in Ca Brusata. Poi Cavagiozzo e di nuovo Murana.

APPROFONDIMENTI

RIFERIMENTI CARTOGRAFICI e BIBLIOGRAFICI :

  • Carta 1:20000 “Gruppo delle Grigne” – versione anni 30

Pur essendo fuori zona, riporta correttamente gli itinerari e le zone descritte.

 

 

Tutti i diritti riservati. Ogni contenuto è originale e di esclusiva proprietà  MNR – Negri “Manara” Raffaele

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